UN’ALTRA OCCASIONE PERSA
per il MiC e per gli archeologi italiani
La Confederazione Italiana Archeologi commenta in modo estremamente negativo il bando relativo alla “Selezione pubblica per il reclutamento di 1.956 unità di personale non dirigenziale, a tempo determinato varie aree, per il Ministero della cultura, il Ministero della giustizia e il Ministero dell’istruzione” pubblicato il giorno 8 aprile 2022 in Gazzetta Ufficiale.
Per la parte di procedura che riguarda il #MiC intendiamo sottolineare cinque fatti principali gravissimi:
– il bando di fatto è aperto solamente ai 130 tirocinanti reclutati a settembre 2021. Tale tirocinio era limitato a coloro che avevano meno di 29 anni per cui il limite di età è quindi, nella sostanza, esteso anche a questo bando. Sebbene tale limite risulta comprensibile per un concorso per tirocini non può essere assolutamente accettabile per un bando per il reclutamento di Funzionari;
– il concorso è per posizioni da Funzionario Archeologo, per quanto a tempo parziale e determinato, ma non esiste alcun tipo di richiamo alla relativa normativa concorsuale;
– per l’ennesima volta il #MiC emana un bando per reclutare archeologi ignorando volontariamente i criteri stabiliti dalla L. 110/2014 e dal DM 244/2019;
– si continuano a cambiare i requisiti di reclutamento dei Funzionari creando una confusione che si ripercuoterà nel tempo. Vedremo infatti Funzionari in possesso di Scuola di Specializzazione o Dottorato affiancati, seppure per 18 mesi, da colleghi con le medesime funzioni e gli stessi poteri che avranno invece solamente la Laurea Specialistica;
– Il #MiC ha ritenuto partecipare a un bando per posizioni a tempo parziale e determinato rifiutandosi di risolvere in modo strutturale e permanente la grave carenza organica di cui quotidianamente paghiamo le conseguenze a livello di tutela del patrimonio. Ben più opportuno sarebbe stato indire un concorso per ruoli a tempo indeterminato nel rispetto della normativa condivisa dallo stesso Ministero, anziché dare vita a quella che diverrà l’ennesima sanatoria sghemba che prova a tamponare in modo infelice carenze pluriennali con misure che genereranno nuove e inutili disparità di trattamento tra funzionari.
Chiediamo al Ministro Franceschini di provvedere alla risoluzione delle gravi storture di un bando caotico, confusionario, inefficace nel fornire una soluzione alla emorragia nell’organico del Dicastero che dirige, per migliorarla in modo utile, adeguato e definitivo, nel rispetto di tutte le normative vigenti.
La Confederazione Italiana Archeologi ritiene che attivare misure che consentano l’accesso secondo i dettami della Legge 110/2014 e del DM 244/2019 anche alle migliaia di professionisti archeologi, formati per ricoprire tutte le posizioni oggi previste da questo bando, potrebbe essere la risposta a molte di queste problematiche.