La Confederazione Italiana Archeologi esprime il proprio fermo disappunto in merito all’emendamento contenuto nella Legge di Bilancio 2018 che prevede l’assunzione a tempo indeterminato presso il MiBACT dei componenti della Segreteria Tecnica del Grande Progetto Pompei.
“E’ un provvedimento inaccettabile – dichiara il presidente Alessandro Pintucci – che si configura come una manifestazione di arroganza politica inconcepibile. Conosciamo la particolarità della situazione pompeiana e gli sforzi attuati dal Governo per migliorare le condizioni di conoscenza, conservazione e valorizzazione della città vesuviana. Ma con questo atto il Ministero sembra affermare che le leggi non valgano per tutti.”
“Il MiBACT – continua Pintucci – ha appena concluso un concorso che ha selezionato molto duramente 500 funzionari di varie specializzazioni, perché non assumere a Pompei gli idonei in attesa di chiamata? Quali sono i criteri per cui lo Stato può assumere senza concorso se si viene scelti come collaboratori dal Direttore o dal Soprintendente giusto? Come dovrebbero reagire le migliaia di colleghi liberi professionisti che da anni collezionano contratti e consulenze con le Soprintendenze e i Musei di tutta Italia senza riuscire a raggiungere la benché minima stabilità economica e lavorativa? Forse il caso di Pompei verrà utilizzato dal MiBACT per creare un precedente a cui fare riferimento per procedere all’assunzione di tutti i professionisti che da anni collaborano con gli istituti del Ministero come consulenti?”
La Confederazione Italiana Archeologi chiede che il provvedimento venga immediatamente bloccato e si unisce alle richieste avanzate dai colleghi di altre associazioni professionali chiedendo al ministro Franceschini di evitare la politica dei provvedimenti ad personam e rispondere concretamente alle esigenze dei professionisti del Patrimonio culturale italiano, iniziando con l’istituzione degli elenchi dei professionisti previsti dalla Legge 110/14.