07.10.2014 – NO ALLA CHIUSURA DEI MUSEI MARCHIGIANI

La Confederazione Italiana Archeologi manifesta la propria solidarietà a tutti i lavoratori della Soprintendenza Archeologica delle Marche per la grave situazione in cui si trovano ad operare, esprimendo massimo sostegno alla dottoressa Lucentini e a tutti gli archeologi che lavorano nelle Marche.

La notizia che la Soprintendenza delle Marche – afferma il presidente Alessandro Pintucci – sarà probabilmente costretta a chiudere per un mese tutti i musei archeologici statali della regione per l’insufficienza dei fondi assegnati per la manutenzione e la pulizia delle aree espositive è sconvolgente. E’ una situazione indegna per un Paese che nel mondo intero è conosciuto per il proprio patrimonio storico-artistico e ancor più imbarazzante visto che accade nel periodo di presidenza italiana della Commissione Europea. In una fase in cui a Roma si pensa a rivoluzionare l’assetto del Ministero, forse sarebbe più utile che intanto si garantisca a tutti gli istituti periferici gli strumenti essenziali per la gestione quotidiana della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio.

Malgrado le tante promesse che si leggono sui giornali, – prosegue Pintucci – continuiamo a veder proliferare consulenze, mentre sembra che ad essere tagliati siano solo i finanziamenti per il funzionamento delle Soprintendenze e per l’esercizio della tutela.

Pur comprendendo lo spirito di sacrificio di Nora Lucentini, siamo convinti che non debbano essere enti locali o privati a trovare un modo di salvare i musei marchigiani, ma che sia necessaria una presa di responsabilità da parte del MiBACT per risolvere una situazione che mette fortemente a rischio la conservazione del nostro patrimonio archeologico.

La Confederazione Italiana Archeologi chiede un intervento urgente al Ministro on. Franceschini affinché dia immediatamente i fondi necessari per coprire il fabbisogno dei musei marchigiani, ricordando che chiudere un luogo di cultura dello Stato equivale alla lesione di un diritto di tutti i cittadini.