27.07.2012 – OLBIA: A CHE PUNTO E’ L’AFFIDAMENTO DELLE AREE ARCHEOLOGICHE?

Dopo la sentenza del Tar il Comune faccia chiarezza sulla gestione del patrimonio archeologico

La Confederazione Italiana Archeologi chiede un chiarimento all’Amministrazione di Olbia in merito alla vicenda dell’appalto della gestione di alcune aree archeologiche affidate al Comune. Dopo la sentenza del Tar che ha respinto la richiesta di sospensione dell’appalto vinto dalla Coop Il Contrasto, ci saremmo aspettati dal Comune di Olbia un intervento per avere maggiori garanzie in merito alle modalità di realizzazione dei lavori, specie dopo le numerose polemiche che hanno caratterizzato questa vicenda.

Dopo la firma del contratto da parte della coop Il Contrasto – dice Alessandro Pintucci, Presidente della Confederazione – ancora non si è fatta chiarezza  su alcuni temi fondamentali, a cominciare dai curricula e le competenze dei professionisti che saranno coinvolti nei lavori. Altrettanto importante è fare chiarezza in merito al contratto che sarà applicato dalla coop Il Contrasto, società che per sua natura lavora con contratti dei servizi per l’ambito delle pulizie. Quale contratto applicherà, quindi, agli archeologi, alcuni dei quali dovrebbero essere anche specializzati o dottorati? Siamo certi che sugli aspetti contrattuali e sul rispetto della dignità professionale degli archeologi coinvolti il Comune saprà vigilare, facendo applicare il vigente Contratto di Federculture.

Rispettiamo la sentenza del Tar – conclude Pintucci – ma ribadiamo la nostra convinzione che dal punto di vista politico consentire ad una società senza alcun curriculum professionale di gestire aree archeologiche di un Comune significa non aver avuto alcuna cura della rilevanza e della qualità del lavoro da svolgere, né tantomeno della dignità professionale degli archeologi. Avremmo forse capito se si fosse scelto di dare spazio ad una società appena costituita di giovani del territorio, ma purtroppo neanche questo è accaduto.

La Confederazione Italiana Archeologi continuerà a vigilare sulla vicenda di Olbia, che ben rappresenta la scarsa considerazione per l’alta professionalità degli archeologi e il pressapochismo che troppo spesso vediamo applicare nella tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico del nostro paese, specie in realtà non sempre sotto la luce dei riflettori. Attendiamo, dunque, una presa di posizione definitiva da parte del Comune di Olbia che risponda con chiarezza alle domande che poniamo da oltre un mese.