sindacati e le Associazioni firmatarie del Contratto accolgono le richieste della CIA a tutela degli archeologi.
La Confederazione Italiana Archeologi accoglie con favore la posizione assunta dalle Parti Sociali firmatarie del Contratto Nazionale degli Studi Professionali, che hanno recepito e accolto le obiezioni mosse dalla Confederazione.
L’inserimento nel Contratto degli Studi Professionali degli archeologi che lavorano nei cantieri avrebbe potuto avere gravi ripercussioni nel mercato del lavoro degli archeologi in cantiere, che sono già formalmente inseriti nel contratto dell’Edilizia.
“Riconosciamo ai sindacati e a Confprofessioni – afferma Giorgia Leoni, Presidente della Confederazione Italiana Archeologi – il buonsenso e la disponibilità ad accogliere le richieste di chiarimento formulate dalla nostra associazione in merito al nuovo Contratto Nazionale degli Studi Professionali.”
Con una nota datata 22 dicembre 2011 sindacati e Confprofessioni si impegnano a stralciare dal contratto la parte riguardante gli archeologi e i restauratori e a ridiscutere quali figure di archeologi debbano essere inserite nel Contratto degli Studi Professionali e secondo quali criteri.
“Non possiamo rischiare di perdere una preziosa occasione – prosegue il Presidente Leoni – per tutelare gli archeologi e per colmare il vuoto contrattuale che esiste per i professionisti non inseribili tout court nel novero degli archeologi in cantiere.”
“Possiamo ristabilire – continua il Presidente Leoni – il giusto ruolo dei contratti nazionali, che tutelano, oltre ad intere categorie di professionisti, anche le mansioni che essi svolgono nei diversi campi di impiego. Dopo il contratto della Funzione Pubblica per gli archeologi strutturati e il Contratto dell’Edilizia per coloro che lavorano in cantiere, ci auguriamo di individuare nel contratto degli Studi Professionali un nuovo strumento di tutela per tutte quelle figure di archeologi le cui mansioni di impiego siano prevalentemente inseribili in luoghi di lavoro come studi professionali, laboratori, magazzini.”
Dopo aver ottenuto la ridiscussione delle norme contenute nel Contratto, la Confederazione Italiana Archeologi attende che Sindacati e Confprofessioni, coerentemente con quanto dichiarato, convochino le Associazioni Professionali di categoria per confrontarsi concretamente sulle modifiche da apportare al testo approvato, per evitare di dover commentare tra qualche mese l’ennesimo provvedimento preso senza interpellare i professionisti direttamente interessati.