Guide turistiche: si torna indietro di anni
La Confederazione Italiana Archeologi segnala le gravi conseguenze che deriveranno dal Decreto Legge 23 maggio 2011 n. 79 per archeologi e storici dell’arte. Il testo abroga il comma 4 dell’art. 10 della Legge n. 40/2007, la cosiddetta Riforma Bersani sulle Libere Professioni, che riconosceva ad archeologi e storici dell’arte il valore del titolo formativo per l’esercizio del lavoro di guida turistica. Se la Legge del 2007 avvicinava l’Italia all’Europa nella valorizzazione delle competenze dei professionisti, questo Decreto la allontana dall’idea di un mercato del lavoro libero e regolamentato, rincatenando il settore all’immobilismo dei privilegi di pochi e delle restrizioni.
“E’ un provvedimento inaccettabile – afferma il Presidente Giorgia Leoni – che riporta indietro di anni archeologi e storici dell’arte, disconoscendo il valore della nostra formazione e della nostra professionalità. Questo intervento del ministro Brambilla causerà inoltre una profonda contrazione nel lavoro degli archeologi che, a causa della grave crisi dell’edilizia e della notevole riduzione dei cantieri archeologici, avevano trovato respiro nell’esercizio di un lavoro per cui hanno tutte le competenze necessarie.“
La Confederazione Italiana Archeologi chiede un intervento urgente al Ministro Galan affinchè il provvedimento sia modificato e si affermi la necessità di un mercato regolato non da privilegi acquisiti da pochi, ma da norme che riconoscano il diritto all’esercizio di una professione a chi ne ha competenza.