Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo: musei e aree archeologiche affidati ad amministrativi e architetti
Facciamo chiarezza: la definizione “Archeologica” delle Soprintendenze territoriali è legata alla tipologia di patrimonio che il Ministero affida loro per la tutela, la conservazione e la valorizzazione. Tale patrimonio determina, generalmente, una presenza prevalente di tecnici del settore, che gestiscono musei, aree archeologiche e territori secondo le proprie competenze specifiche.
Da oggi, però, tutto questo potrebbe cambiare. Potrebbe essere rovesciato il principio per cui i musei e le aree archeologiche sono affidati ad archeologi, le gallerie a storici dell’arte, i monumenti ad architetti. Una logica troppo semplice nella formulazione e troppo funzionale alle esigenze del patrimonio per continuare ad essere applicata da un ministero che negli ultimi anni ha dato evidenti segni di difficoltà nel definire indirizzi politici e difendere la parte sana di un sistema di gestione che molti paesi continuano a prendere a modello.
La stupefacente innovazione si deve alla Direzione Regionale dell’Abruzzo, che ha pensato bene di affidare i siti e i musei di Celano-Paludi, Campli e La Civitella di Chieti non più ad archeologi, ma a funzionari amministrativi e architetti.
Il Presidente Giorgi Leoni è chiara sulla vicenda: “Ben venga la collaborazione tra i direttori scientifici, con specifiche competenze tecniche, ed esperti di altri settori che possano coadiuvare gli archeologi per migliorare la comunicazione, l’esposizione e la resa economica di siti e musei. Ma questo non significa esautorare completamente gli archeologi dal proprio ruolo, come si sta facendo in Abruzzo, svilendo il valore della loro professionalià.”
“Queste nomine – prosegue il Presidente Leoni – creano un precedente pericoloso che rischia di rendere ancora più debole la posizione scientifica e politica degli archeologi all’interno del MiBAC. A chi verrebbe mai in mente di affidare ad un archeologo la direzione di una galleria d’arte contemporanea o dell’Ufficio amministrativo di una Soprintendenza?”.
La Confederazione Italiana Archeologi chiede alla Direzione Generale per le Antichità di vigilare sui provvedimenti presi dalle sedi periferiche del Ministero e, nel caso specifico, di fare chiarezza sul sistema di gestione dei Beni Archeologici abruzzesi post terremoto.
La Confederazione Italiana Archeologi invita la Direttrice Regionale, dott.ssa Reggiani, ad intervenire prontamente per rettificare tali nomine, concludendo la sua carriera nella Pubblica Amministrazione con un’azione volta al rispetto delle competenze, dell’esperienza e del lavoro svolto dagli archeologi per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico italiano ed abruzzese in particolare.