La Finanziaria 2010 mette a rischio la tutela del patrimonio archeologico e del paesaggio
La Confederazione Italiana Archeologi manifesta profonda preoccupazione per il contenuto del comma 12 dell’articolo 6 della Legge Finanziaria 2010, che taglia i fondi per le missioni dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Nell’ambito della gestione della tutela del patrimonio archeologico, il personale tecnico delle soprintendenze non potrà più utilizzare mezzi privati per effettuare sopralluoghi nei cantieri e ispezioni sul territorio, per i quali dovrà usufruire esclusivamente mezzi pubblici.
“Il provvedimento contenuto nella Finanziaria – dichiara il Presidente Giorgia Leoni – è l’ennesimo attentato alle soprintendenze e al sistema di gestione della tutela del territorio. Le soprintendenze, che già operano con personale ridotto ai minimi termini a causa dei tagli agli organici e della esiguità di turn over, gestiscono territori molto vasti e complessi dal punto di vista geografico. I siti archeologici non sono sempre lungo strade statali o provinciali servite dai mezzi pubblici e i cantieri da sorvegliare sono spesso in aree non ancora urbanizzate, in campagna, in montagna…non raggiungibili con autobus, tram o treni.”
“Il taglio porterebbe delle conseguenze gravissime – continua il Presidente Giorgia Leoni – e mette a forte rischio la tutela del patrimonio archeologico e del paesaggio del nostro paese, specie in un momento in cui tornano a paventarsi proposte di condono edilizio. In che modo si pensa che si potrà continuare a fare tutela? Forse dal finestrino di un autobus?”
La Confederazione Italiana Archeologi chiede un intervento urgente al ministro Bondi affinché si adoperi e interceda sul Governo, come già fatto per ridurre i tagli agli istituti di cultura, per ottenere una deroga alla Finanziaria che permetta al Ministero e alle soprintendenze di tutelare il patrimonio archeologico e il paesaggio del nostro paese nel rispetto del compito istituzionale affidato loro dalla Costituzione.