Nella lista degli Istituti che perdono i finanziamenti pubblici colpita l’Archeologia italiana
La Confederazione Italiana Archeologi esprime profonda preoccupazione per quanto contenuto nell’art. 7 comma 22 del “Decreto legge recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”, in base al quale “lo Stato cessa di concorrere al finanziamento degli enti, istituti, fondazioni e altri organismi”. All’articolo è allegata la lista dei 232 Istituti ed enti di ricerca a cui la Finanziaria taglierà i fondi e, conseguentemente, le speranze di continuare ad esistere. In questa lista sono presenti molti istituti che svolgono e promuovono formazione e ricerca nell’ambito delle scienze umanistiche, in particolare nel settore archeologico.
“Non possiamo accettare tacitamente – sostiene il Presidente Giorgia Leoni – che alcuni tra i più prestigiosi istituti archeologici perdano l’insostituibile apporto che deriva loro dai finanziamenti statali e che vengano, quindi, destinati alla inattività se non addirittura alla definitiva chiusura. Nella lista figurano istituti, tra cui la Scuola Archeologica Italiana di Atene, l’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, l’Istituto di Studi Romani, l’Istituto Internazionale di Studi Liguri, l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, che con le loro ricerche hanno permesso all’Italia di svolgere un ruolo da protagonista nella conoscenza del patrimonio archeologico del nostro paese e dell’intero bacino del Mediterraneo, svolgendo spesso anche un ruolo fondamentale di veicoli diplomatici.”
“Accogliamo con favore – continua Giorgia Leoni – che il Governo abbia provveduto a ridurre la spesa pubblica, ma è necessario procedere alla selezione degli enti da tagliare in modo più accorto e razionale. Auspichiamo che il Ministro Bondi ascolti le nostre ragioni e si adoperi presso il Governo ed il Ministro dell’Economia affinché gli Istituti di ricerca di ambito archeologico possano usufruire dei contributi provenienti dall’apposito fondo che il Governo si appresta ad istituire a compensazione dei tagli effettuati.”
La Confederazione Italiana Archeologi si impegna a promuovere una campagna di sensibilizzazione di tutte le Istituzioni, associazioni, professionisti e cittadini affinché gli Istituti archeologici colpiti dai tagli possano essere salvati e continuino a svolgere le proprie attività con il sostegno deciso e convinto dello Stato.