La Confederazione Italiana Archeologi apprende con stupore e sconcerto che la Giunta Provinciale di Trento ha approvato all’unanimità la proposta del Presidente della Provincia di sopprimere la Soprintendenza ai Beni Archeologici di Trento (deliberazione n. 104 del 26/01/2009).
Con tale provvedimento le competenze e le risorse della Soprintendenza sono state trasferite nella nuova Soprintendenza per i Beni Librari e Archeologici, con gravi difficoltà ad individuare la logica seguita nell’affiancare due tipologie di patrimoni che rispondono a storie ed esigenze così differenti.
Altrettanto preoccupante è la scomparsa, nella denominazione e nelle competenze dell’Istituto, degli Archivi, essendo proprio il territorio della Provincia di Trento uno dei protagonisti della storia contemporanea del nostro Paese.
“E’ l’ennesimo attacco – ha affermato il Presidente Giorgia Leoni – al sistema di gestione della tutela da parte degli organi dello Stato, che si sta perpetrando in tutta Italia con una politica di costante umiliazione delle professionalità operanti e di limitazione dello svolgimento dei propri compiti istituzionali.”
E’ sconcertante che ad essere colpita in modo così grave sia proprio la Soprintendenza Archeologica di Trento, che si è sempre distinta per essere particolarmente efficiente, all’avanguardia sia dal punto di vista metodologico che tecnologico e protagonista del dibattito scientifico internazionale. Tale provvedimento risulta ancora più grave e miope in questo momento, considerando che a settembre la Provincia di Trento ospiterà i lavori del prossimo convegno dell’European Association of Archaeologists, tra i cui promotori è proprio la Soprintendenza Archeologica.
La Confederazione Italiana Archeologi sostiene l’appello lanciato da numerose associazioni culturali perché venga ripristinata la Soprintendenza ai Beni Archeologici di Trento con la propria autonomia gestionale e si adopererà in tutte le sedi istituzionali per un confronto con il Presidente della Provincia autonoma di Trento e con il Consiglio Provinciale affinché possano ritornare sui propri passi e, con un forte atto politico di indirizzo, annullino questo sciagurato provvedimento.